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02 04 2013 | Rimini | Urbanistica, la commissione rinvia il voto sulla variante del sindaco

Martedì, 02 Aprile 2013

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Rimini | Urbanistica, la commissione rinvia il voto sulla variante del sindaco


Alla fine, dopo oltre 4 ore di estenuante commissione, il rinvio. Il sindaco forse non riuscirà a portare in consiglio dopodomani la sua variantona al prg. Quella di cui parlano da settimane i giornali locali e che intende tagliare del 40 per cento il carico urbanistico del vecchio prg. Si parla di una capacità edificatoria residua stimata sui 550mila metri quadri di residenziale, pari a circa 5mila nuovi alloggi che con la variante calerebbero di 1000 o anche 1500 grazie alla diminuzione degli indici di edificabilità (il psc prevede infatti il cambio del calcolo della superficie che passa da quella utile a quella complessiva che tiene conto di quella calpestabile ma anche del 60 per cento).


La maggioranza in commissione ha tenuto e alla prima richiesta di rinvio da parte del consigliere del Pdl Giuliana Moretti ha votato compatta contro, insieme a Fabio Pazzaglia di Sel. Tutto il resto della minoranza, invece ha sostenuto la richiesta di rinvio. Si sarebbe dovuti andare avanti, ma “alle 19 ci siamo accorti che mancava un pezzo di delibera (alcune schede) – spiega Giuliana Moretti – e alla fine ho fatto appello alla presidente del Consiglio, Donatella Turci, affinché tutelasse i diritti di noi consiglieri. Dopo dieci anni in consiglio sarebbe stata davvero la prima volta che avrei visto una delibera così complessa, che ha il compito di cambiare completamente le cose spazzando via tutte le norme transitorie al prg, discussa e votata nel giro di due ore. E’ una nota di metodo. Su una cosa del genere c’è bisogno di lavorarci su almeno 3 o anche 4 giorni”. E il presidente del Consiglio lo ha concesso.


Il retroscena. “Secondo me – fa notare Giuliana Moretti –il motivo per cui ci chiedevano di mandare così in fretta la delibera in consiglio è perché il 20 marzo gli attuatori del piano ex Corial hanno chiesto alla Provincia il commissario ad acta”. Se entro 15 giorni la Provincia è costretta a nominare il commissario questo significa che proprio il 4 aprile, giorno del prossimo consiglio comunale, scade il termine per la nomina. “Il mio dubbio è che tutta la fetta sia stata per bloccare il piano, una cosa strumentale”. Nella relazione tecnica dell’architetto Alberto Fattori, direttore della pianificazione territoriale del Comune di Rimini, se da un lato si garantisce la correttezza della delibera, dall’altro si fa notare come andando avanti su quella strada “va evidenziata la concreta possibilità che l’assunzione del procedimento in esame determini una decisa opposizione da parte dei privati, con conseguenti contenziosi per richieste di risarcimento per danni personali, prevedibilmente sulla scorta anche di asserito ‘legittimo affidamento’ in considerazione del prolungato iter istruttorio dei piani attuativi”.


Fermo sulle posizioni già espresse anche il 5Stelle. “Convocazione della terza commissione il giorno 29 marzo (venerdì santo, ndr), seduta il 2 aprile, si discute di una megavariante generale al piano regolatore, strumento vigente ma superato dal psc adottato ma non approvato, vincolato dal masterplan, strumento inutile che si aggiunge a psc, rue, poc x 3 (uno per ogni quinquennio del PSC) ma utile per il maquillage antimattonaro del sindaco”, scrive su Facebook Luigi Camporesi che scherzosamente invoca “gli psichiatri”.
“I tempi sono ristretti – spiega – e la variante è complessa, frutto di mesi e mesi di lavoro da parte del sindaco e degli uffici. Da noi, invece, si ha la pretesa di andare giovedì prossimo in votazione. Non si possono chiamare i consiglieri, soprattutto quelli nuovi a decidere con tanta superficialità di cose che poi andranno a pesare sulla vita della città e dei cittadini. Cose che invece vanno soppesate e ancora un’altra. Rispetto all’atteggiamento dell’amministrazione verso l’urbanistica, dietro c’è, come minimo, un atteggiamento un po’ schizofrenico. Nel 2011, poco prima delle elezioni, sono state portate in esame e approvazione numerose varianti. Qualche settimana dopo si approva, ma non si attua, il psc che limita la possibilità di costruire Se non è questo un atteggiamento schizofrenico… Il culmine oggi. La cosa più sconvolgente e che ci attribuiscono delle responsabilità che è impossibile attribuirci. La responsabilità è tutta dell’amministrazione che deve assumersela in prima persona. Perché il sindaco non si è mai fatto vedere prima di perdere le elezioni, perché ha fatto tutto di nascosto senza mai chiamarci per valutare assieme?”.


Ricapitolando sui piani particolareggiati, 240 quelli contenuti nel piano regolatore. Cinquantacinque sono stati approvati e realizzati, 12 sono in fase di attuazione, 20 approvati e con convenzione già sottoscritta, 13 invece di convenzioni ma già approvati. Per i 30 piani approvati sul filo di lana dalla scorsa amministrazione si prevedeva, effetto del psc, la decadenza entro due anni in caso di mancata convenzione: per 12 la death line sta per sopraggiungere.
Nella delibera a un certo punto è scritto abbastanza chiaro anche che la “conseguenza” dell’approvazione dei piani particolareggiati del prg potrebbe essere che “la capacità edificatoria complessiva del psc potrebbe risultare sostanzialmente utilizzata ed erosa, anticipatamente”. In altre parole: andare a togliere capacita edificatoria al prg (cioè a qualcuno) per restituirla al psc (cioè a qualcun altro)?


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